Se in chiesa trovi un volantino contro la comunione sulla bocca

Dal blog di Aldo Maria Valli:

Questo è un foglietto che è stato distribuito giorni fa in una parrocchia di Milano. Apparso in spagnolo nel sito religiondigital e in italiano in adista.it, è teso a screditare la Comunione in bocca come “usanza arcaica” che forse, grazie all’occasione offerta dalla pandemia, potrà essere eliminata per sempre.

Ho chiesto un commento a monsignor Nicola Bux, che gentilmente me l’ha inviato:

(…) Nella conclusione, l’autore del volantino si contraddice, in quanto, dopo aver affermato che la pratica della Comunione in bocca non c’era nel cristianesimo primitivo, afferma che tale “pratica è nata in una maniera più arcaica” e insiste di nuovo sulla riduzione dell’Eucaristia a servizio dei fratelli. In verità, l’autore non vuole riconoscere che Cristo ha istituito il sacramento affinché diventassimo un solo corpo con lui, proprio mediante la Comunione al suo corpo e al suo sangue; solo così diventiamo sue membra e, nella misura in cui altri lo fanno, ci riconosciamo fratelli (…)

(Leggi l’intero commento di mons. Bux qui).

Il protocollo CEI/Governo Italiano non obbliga alla Comunione sulla mano

Nel “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo” firmato il 7 maggio 2020 da CEI e Governo Italiano non si fa cenno ad alcun obbligo di distribuire la Comunione sulla mano. Al punto 3.4 si richiede soltanto:

[Il celebrante e i ministri] abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.

Nell’analogo protocollo firmato con la Chiesa Ortodossa al punto 2.4 si richiede:

[Il celebrante e i ministri] avranno cura di offrire l’Eucarestia in conclusione della Divina Liturgia senza venire a contatto con i fedeli.

La stessa cosa nel protocollo firmato con le comunità protestanti, evangeliche e anglicane:

[Il celebrante e i ministri] avranno cura di offrire il Pane senza venire a contatto con i fedeli.

Ci si chiede perché solo per i Cattolici si faccia riferimento alle mani. Il giorno 26 giugno 2020 il Ministero dell’Interno ha pubblicato una nota che conferma che la distribuzione della Comunione sulle mani non è un obbligo, bensì solo una raccomandazione.

Meditazione di Padre Giorgio Maria Faré sulla distribuzione della Comunione sulla mano

Vi invito a leggere molto bene il testo a firma del Cardinale Bassetti, Presidente della CEI, del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro dell’Interno Lamorgese, con il beneplacito del Comitato Tecnico Scientifico, perché quello è il testo di riferimento per tutti coloro che andranno in Chiesa a ricevere Gesù. In quel testo non c’è una parola, un’espressione che dica che la Comunione deve essere ricevuta solo in mano. C’è scritto che il Sacerdote nell’offrire l’Eucaristia al fedele abbia cura di non toccare le mani del fedele.
Se il Comitato Tecnico Scientifico non lo ha riconosciuto in modo autorevole e non lo ha scritto, vuol dire che siamo liberi, come ha detto il Cardinale Sarah nell’intervista alla Nuova Bussola Quotidiana che vale la Legge Suprema della Chiesa: Il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o in mano, in piedi o in ginocchio.

(Leggi qui e qui la meditazione completa di p. Giorgio Maria Faré)

Reverence and reception of Communion

«Reverence can be good if it opens us to God and neighbor and makes us more loving. It is bad if it makes us prideful/judgmental and distracts from more important things. I make no judgment about who is guilty of this- I don’t know most of the people by far and am in no position to judge. I do make the point that reverence, while important, is not the only or most important aspect of Communion. Some advocates of communion on the tongue, at least online, seem guilty of thinking that (however much more virtuous than I they probably are in their lives).

«There is so much to Communion. All of us are only grasping a hint of it. It is adoration of Christ, meal of fellowship, union with other communicants (hence the Church wants us to sing during reception), sharing in Christ’s self-sacrifice, mystical union with angels & saints, sharing even now in the heavenly banquet, having the life of the Risen Christ in oneself, a call to charity and works of justice and making real on earth the peace foreshadowed in Communion, etc.

«What if we were passionate about all that? What if our reception made us all more loving of one another, whatever our views on how to receive? What if our way of calling our fellow Christians to a higher way were based on loving example and not polemics? (I don’t direct this at you, I mean it to everyone on all sides.)

«Some of the online advocates of kneeling/tongue seem to focus only on adoration of the Real Presence (…). This helps explain why this line of thought isn’t gaining much traction except on the right fringe.

«One could have “perfect” adoration of Real Presence in humble posture and, at least in theory, miss the point of Communion. I think proponents of tongue/kneeling will get a better hearing if they uphold all aspects of Communion. They would find many more areas we all need to work on than just their main focus.»

(Fr. Anthony Ruff, OSB. Read whole post here)

Comunione in bocca: nessun rischio per la salute

Il COVID infetta le cellule delle mucose delle vie aeree soprattutto viaggiando attraverso goccioline (droplets) o in forma idro gassosa di aerosol. Perciò finché la saliva non passa dallo stato liquido, come è normalmente in bocca, allo stato di goccioline o aerosol è potenzialmente innocua. Ecco perché la comunione in bocca non può essere controindicata. Lo spiega il medico in questo articolo sul sito La Bussola Quotidiana.

La Comunione si è sempre presa direttamente in bocca e non in mano

Dal sito Il Cammino dei Tre Sentieri:

Davvero nei primi tempi della Chiesa l’Eucaristia si riceveva nella mano? No, si tratta di un falso.
Ci sono testimonianze certe che attestano come sin dall’inizio era diffusa la consuetudine di deporre le sacre Specie sulle labbra dei comunicandi e anche della proibizione ai laici di toccare l’Eucaristia con le mani. Solo in caso di necessità e in tempo di persecuzione, assicura per esempio san Basilio, si poteva derogare da questa norma e quindi era concesso anche ai laici di comunicarsi con le proprie mani.

Leggi l’articolo intero qui.

Leggi una critica storico-teologica di Matías Augé Benet (in inglese) qui.

Portland archdiocese: Coronavirus or no, Communion can be received on the tongue

“We consulted with two physicians regarding this issue, one of which is a specialist in immunology for the State of Oregon. They agreed that done properly the reception of Holy Communion on the tongue or in the hand pose a more or less equal risk,” the archdiocese’s office of divine worship wrote March 2.

“The risk of touching the tongue and passing the saliva on to others is obviously a danger however the chance of touching someone’s hand is equally probable and one’s hands have a greater exposure to germs.”

Read the full article here.

Archbishop forbids Communion in the hand

The Archbishop of Kampala has forbidden receiving Holy Communion in the hand.
In a decree issued on Saturday, 1 February 2020, Archbishop Cyprian Kizito Lwanga wrote: “It is forbidden to distribute or to receive Holy Communion in the hands. Mother Church enjoins us to hold the Most Holy Eucharist in the highest honor (Can. 898). Due to many reported instances of dishonoring the Eucharist that have been associated with reception of the Eucharist in the hands, it is fitting to return to the more reverent method of receiving the Eucharist on the tongue.”

Full report here.

Per sfatare il mito secondo cui la Comunione ricevuta sulla mano riprenderebbe un uso antico

L’antica annotazione [di san Cirillo di Gerusalemme] testimonia credenze e atteggiamenti che, nel tempo, si sarebbero sviluppati nella prassi tradizionale della Comunione di lunga data sia dell’Occidente latino che dell’Oriente bizantino. In Occidente, la Comunione sulla lingua e in ginocchio è il naturale e pertinente risultato della devozione eucaristica di san Cirillo. Il tentativo di riportare l’orologio all’antichità – un’antichità, peraltro, ingannevolmente travisata e ricostruita fittiziamente – non è, alla fine, nient’altro se non un cavallo di Troia per la teologia sacramentale calvinista.

Leggi l’articolo (in Inglese) di Peter Kwasniewski qui.