Antiphonarium Temporis Paschalis

Mons. Andrea Caniato, canonico della Cattedrale di Bologna, sta compilando il repertorio gregoriano delle antifone della Liturgia delle Ore, secondo l’Ordo Cantus Offici (II edizione).
Si tratta di una versione completa per il canto della Liturgia delle Ore (lasciando il canto dei Salmi in lingua vernacola).
Non sempre c’è corrispondenza tra i testi della Liturgia Horarum e le antifone previste per il canto, ma si tratta comunque di variazioni stabilite e approvate, contenute in un testo liturgico ufficiale.
Mons. Caniato generosamente condivide ora con noi la parte relativa al Tempo di Pasqua. In futuro ci manderà gli altri periodi liturgici.
Tra l’altro, è possibile notare che l’antifonario della Liturgia delle Ore contiene molto materiale che può essere utilizzato anche per la s. Messa, in analogia a quanto proposto dal Graduale Simplex.
Le antifone sono infatti molto più accessibili rispetto ai canti del Graduale.

Ringraziamo mons. Caniato per l’impegno e la generosità!

Potete scaricare l’Antifonario del Tempo di Pasqua qui.

 

Il Canto Gregoriano: La Musica perfetta per la Sacra Liturgia

Qui la traduzione della conferenza di Peter A. Kwasniewski del maggio 2019 sul canto gregoriano.

Originale inglese e video qui.

A prima vista, si potrebbe pensare che qualcosa con un nome come “canto piano” o “canto fermo” non dia granché di cui parlare; dopotutto, il nome stesso dice si tratta di un canto, e che è semplice, “piano”. In realtà, il canto Gregoriano è tutt’altro che “semplice”, se non nel senso che le sue belle melodie sono pensate per essere cantate senza accompagnamento e senza armonizzazione, come si addice all’antica cultura monastica da cui sono scaturite. Quello che chiamiamo “canto gregoriano” è una delle forme d’arte più ricche e fini della musica occidentale – anzi, della musica di qualsiasi cultura. Nella presentazione di oggi, prima darò un rapido quadro della storia del canto gregoriano, quindi spiegherò perché cantiamo la nostra liturgia, piuttosto che limitarci a recitarla, e infine approfondirò le caratteristiche che rendono il canto gregoriano insostituibilmente adatto alla liturgia cattolica.

L’edizione dei libri di canto gregoriano: il Graduale Simplex

Un caso interessante è quello del Graduale Simplex del 1967 che contiene melodie sempre dal canto gregoriano ma più semplici (in usum minorum ecclesiarum) e con la possibilità di scelta di brani comuni per tempi liturgici più che per le singole domeniche. Come detto, questo libro era inteso come aiuto per le chiese con meno mezzi musicali, ma per una interessante eterogenesi dei fini, come mi fu anche detto da un Maestro delle Celebrazioni Pontificie, in realtà il posto in cui fu maggiormente usato fu proprio nelle celebrazioni più solenni, quelle con alla presenza del Santo Padre nella Basilica di San Pietro. Ci fu un tempo in cui in cui la Cappella Sistina eseguiva composizioni dell’allora Maestro Domenico Bartolucci i cui testi erano spesso e volentieri tratti proprio dal Graduale Simplex. Questo, con l’intento di coinvolgere di più nel canto l’assemblea, nel caso delle celebrazioni pontificie anche aiutata da un coro guida.

Leggi l’articolo completo del M° Aurelio Porfiri qui.