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Il Cardinale Robert Sarah: verso un’autentica attuazione di «Sacrosanctum Concilium»

È di primaria importanza tornare il più presto possibile a un orientamento comune dei sacerdoti e dei fedeli, rivolti insieme nella medesima direzione — verso Est, o perlomeno verso l’abside —, verso il Signore che viene, in tutte le parti del rito in cui ci si rivolge al Signore. Tale pratica è permessa dalle regole liturgiche attuali. Ciò è perfettamente legittimo nel nuovo rito. In effetti, penso che una tappa cruciale è di fare in modo che il Signore sia al centro delle celebrazioni.

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Dobbiamo cantare la liturgia, ovvero cantare i testi liturgici, rispettare le tradizioni liturgiche della Chiesa e apprezzare il vasto tesoro — che è il nostro — della musica sacra, in particolare la musica propria del rito romano, cioè il canto gregoriano. Dobbiamo cantare la musica sacra propria della liturgia, e non una semplice musica religiosa, o ancora peggio, dei canti profani.
Dobbiamo trovare un buon equilibrio fra le lingue volgari e l’uso del latino nella liturgia. Il Concilio non ha mai avuto l’intenzione d’insinuare che il rito romano fosse esclusivamente celebrato in lingua volgare. Aveva l’intenzione di accrescerne l’utilizzo, in particolare per le letture. Oggi dovrebbe essere possibile, in particolare con i mezzi di stampa moderni, facilitare la comprensione da parte di tutti quando nella liturgia eucaristica è usato il latino. Il latino è inoltre particolarmente appropriato per gl’incontri internazionali, quando la lingua volgare non è compresa da tutti.

(…)

Là dove l’inginocchiamento e la genuflessione sono scomparsi nella liturgia, devono essere ristabiliti, in particolare per la ricezione di nostro Signore nella santa comunione.

Testo completo qui. Complete text in English here. Texte complet en Français ici.

Latinitas Liturgica: la lex orandi della Chiesa

Descrizione del corso on-line:

La lingua delle editiones typicae dei libri liturgici della Chiesa Cattolica è sempre stata ed è tuttora la lingua latina. Essa infatti, grazie alle sue caratteristiche peculiari, si adatta in modo molto appropriato alla sacralità della liturgia. In lingua latina, inoltre, l’immutabilità della lex credendi viene adeguatamente tradotta nell’eleganza e nell’armonia della lex orandi. L’escussione dei testi latini dei libri liturgici mostrerà anche la necessità di una traduzione fedele e idonea nelle lingue volgari, senza quelle interpretazioni che a volte veicolano inesattezze ed errori teologici.

Si tratteranno, pertanto, i seguenti argomenti: 1) il latino cristiano: caratteristiche di una lingua sacra; 2) struttura delle orazioni di colletta e il senso della preghiera cristiana; 3) lettura e commento del Canon Romanus (Messale del 1962): una sublime teologia e un’autentica ecclesiologia; 4) il vocabolario del “peccato” alla luce dell’antropologia cristiana; 5) la poesia cristiana: Adoro Te devote e la teologia tomista dell’Eucaristia.

Don Roberto Spataro

 

Corso di Canto Gregoriano – Sostanza e forma della Parola

Il Santuario del Sacro Cuore di Gesù di Torino organizza il corso Il Canto Gregoriano, Sostanza e forma della Parola con l’obiettivo di formare una Schola che intervenga nella liturgia integrandola attivamente.
Il corso è tenuto da Andrea Banaudi, organista, cembalista e dal 2017 titolare dell’organo del Santuario.

Informazioni ed iscrizioni qui.

Stop Komunii Świętej na rękę!

Dla wiernych Kościoła katolickiego tradycyjne udzielanie Najświętszego Sakramentu jest istotne również ze względu na minimalizację występowania sytuacji, gdy osoby otrzymujące Hostię na rękę nie spożywały Jej, lecz wykorzystywały w innych celach lub udostępniały Ją innym osobom, doprowadzając do znanych i opisywanych w mass mediach przypadków profanacji Ciała Chrystusa.

La Messe à l’endroit

L’auteur (l’Abbé Claude Barthe) estime que le projet concret de réforme de la réforme pourrait se résumer à la diffusion de ce qui se pratique déjà dans certaines paroisses avec beaucoup de fruits pastoraux:
1/ Réintroduction de la langue liturgique latine,
2/ Distribution de la communion selon le mode traditionnel,
3/ Usage de la première prière eucharistique,
4/ Orientation de la célébration vers le Seigneur au moins à partir de l’offertoire,
5/ Usage en silence de l’offertoire traditionnel.