Comunione sulla mano e Cristianesimo fai da te

In nome dell’epidemia causata dal Coronavirus si è provato a imporre la Comunione sulla mano in quanto modo sanitariamente più sicuro. Ciò è tutto da dimostrare. Però il vero problema è teologico: la Comunione sulla mano è un indulto – e non una legge universale – che veicola un’idea di Cristianesimo, oltre che di Messa e di Eucaristia. Perché non partire dalla Comunione in bocca e in ginocchio per invertire una tendenza che sembra ormai inesorabile: lo svuotamento delle nostre parrocchie. Non potremmo fare anche quest’esperimento pastorale?

Don Nicola Bux – Processione secolarizzata

Se il mondo si corrompe, non lamentiamoci: il sale del cristianesimo è diventato insipido. E le nostre liturgie, come se Egli non fosse presente e ascoltasse: danze vuote intorno al vitello d’oro che siamo noi stessi. Siamo noi chierici a favorire la secolarizzazione: la pagheremo cara, disse Giovanni Paolo II! E lo vediamo.
Per non metterci in ginocchio davanti a Cristo, ci stiamo inginocchiando davanti al mondo. “Quanti padroni finiscono per avere quelli che rifiutano l’unico Signore” (S. Ambrogio).

L’intero post di mons. Nicola Bux qui.

Peter A. Kwasniewski. Perché il latino è la lingua appropriata per il culto cattolico romano

L’errore che ha portato all’abolizione del latino è stato di natura neoscolastica e cartesiana — vale a dire, il concetto secondo cui il contenuto della Fede cattolica non abbia corpo e non sia incarnato, bensì sia qualcosa di astratto dalla materia. Così, molti cattolici credono che la Tradizione consista solo in un certo numero di contenuti concettuali che sono tramandati, indipendentemente dal modo in cui li si tramanda. Ma ciò è falso. Lo stesso latino è uno degli elementi tramandati, insieme ai contenuti di tutto ciò che è scritto o cantato in latino. Inoltre, come abbiamo visto, la Chiesa stessa ha riconosciuto questo punto in molte occasioni, mettendo in risalto l’importanza del latino col tesserne le lodi, riconoscendo in esso un segno efficace dell’unità, della cattolicità, dell’antichità e della permanenza della Chiesa latina.
Il latino possiede pertanto una funzione quasi sacramentale: così come il canto gregoriano è “l’icona musicale del cattolicesimo romano” (Joseph Swain), il latino è la sua “icona linguistica”.

Leggi qui l’intero testo della conferenza tenuta da Peter A. Kwasniewski a Cleveland, Ohio, il 4 giugno 2022 (testo originale in inglese qui)

“Why Latin Is the Right Language for Roman Catholic Worship” — Full Text of Dr. Kwasniewski’s Cleveland Lecture

The error that led to the abolition of Latin was neoscholastic and Cartesian in nature—namely, the belief that the content of the Catholic Faith is not embodied or incarnate but somehow abstracted from matter. Thus, many Catholics think that Tradition means only some conceptual content that is passed down, irrespective of the way in which it is passed down. But this is not true. Latin is itself one of the things passed down, together with the content of all that is written or chanted in Latin. Moreover, as we have seen, the Church herself recognized this point on a number of occasions in singling out Latin for special praise, recognizing in it an efficacious sign of the unity, catholicity, antiquity, and permanence of the Latin Church.
Latin thus possesses a quasi-sacramental function: just as Gregorian chant is “the musical icon of Roman Catholicism” (Joseph Swain), so is Latin its “linguistic icon.”

Read the full transcription of Dr. Kwasniewski’s Cleveland Lecture of June 4, 2022 here. Italian translation here.

Papst Franziskus ordnet an, ad orientem zu zelebrieren

Von der katholisches.info-Website:

Papst Franziskus entschied einen Disput, indem er anordnete, daß alle Diözesen der gesamten (Syro-malabarischen) Kirche das heilige Meßopfer ad orientem, versus Deum, zu zelebrieren haben. Gemeinsam haben Priester und Volk, so Franziskus, nach Osten zu schauen, von wo nach apostolischer Überlieferung die Wiederkunft des Herrn erwartet wird.