Tuttavia, non vi era già nel Medioevo un altare destinato al popolo, oltre all’altare maggiore, come al giorno d’oggi?
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http://romualdica.blogspot.it/2016/08/laltare-verso-il-popolo-domande-e_16.html
Auxilia ad Missam in forma ordinaria celebrandam secundum Œcumenicum Concilium Vaticanum II
Tuttavia, non vi era già nel Medioevo un altare destinato al popolo, oltre all’altare maggiore, come al giorno d’oggi?
Articolo completo:
http://romualdica.blogspot.it/2016/08/laltare-verso-il-popolo-domande-e_16.html
Come ci si può opporre agli altari moderni rivolti verso il popolo, quando essi sono stati prescritti dal Concilio e praticamente sono stati introdotti nel mondo intero?
Articolo completo:
http://romualdica.blogspot.it/2016/08/laltare-verso-il-popolo-domande-e_9.html
Qual era la situazione nella Chiesa primitiva? Dunque i fedeli non erano seduti con il presidente alla “tavola del Signore”?
Articolo completo:
http://romualdica.blogspot.it/2016/08/laltare-verso-il-popolo-domande-e_5.html
La liturgia celeste e la liturgia terrestre sono una cosa sola. Così, secondo il brano dell’Apocalisse citato in epigrafe, un angelo è fermo presso l’altare d’oro del cielo, con un incensiere d’oro in mano, allo scopo di offrire le preghiere dei fedeli al cospetto di Dio. Anche la nostra offerta terrena non diventa totalmente valida davanti a Dio se non è “condotta dalla mano di un angelo sull’altare celeste”, come è detto nel canone della messa romana.
Articolo completo:
http://romualdica.blogspot.it/2016/08/laltare-verso-il-popolo-domande-e.html
Nella Chiesa primitiva e durante il Medioevo, fu norma rivolgersi a oriente durante la preghiera. Dice sant’Agostino: “Quando ci alziamo in piedi per la preghiera, ci volgiamo a oriente, da dove s’innalza il cielo, non come se ivi soltanto fosse Dio, e avesse abbandonato le altre parti del mondo (…), ma perché lo spirito si innalzi a una natura superiore, ossia a Dio”.
Testo completo:
http://romualdica.blogspot.it/2016/07/conversi-ad-dominum.html
Mientras muchos se proponen mediante la vuelta a la orientación común del sacerdote y los fieles (celebración ad Orientem, coram Deo o hacia el ábside) darle un mayor sentido de sacralidad a la celebración de la forma ordinaria, así como una mayor continuidad respecto de la forma extraordinaria (sobre el principio de continuidad entre ambas formas, véase aquí), otros oponen a este intento el núm. 299 de la Instrucción General del Misal Romano(IGMR), en la formulación modificada por la edición típica de 2002 del Missale Romanum, para sostener que la orientación versus populum es prescriptiva en la forma ordinaria, excluyéndose la posibilidad de la celebración ad orientem.
Artículo aquí.
Many priests will be asking, how exactly does ad orientem work? When would I turn to face the people and when would I face forward “with the people” towards God?
Full report:
http://newtheologicalmovement.blogspot.it/2016/07/how-to-celebrate-mass-ad-orientem.html
Ever since Cardinal Sarah’s ad orientem endorsement, and subsequent slap down by voices in the Holy See, there is debate on both sides favoring ad orientem celebration of the Holy Mass.
Taylor Marshall
Full article here.
Tradução português: “O que é mais tradicional: Missa ad orientem ou versus populum?“.
The mind of the Council, of any council in history, is to be found in only one place: its decrees and documents. The Second Vatican Council did not countenance Mass versus populum or Communion in the hand and it if did, it would have said so, as it did with the possibility of limited use of vernacular languages in the Mass. We have seen that the old truism, give them an inch and they will take a mile, has operated with regard to the vernacular at Mass. Yet even without an inch being given by the Council Fathers, versus populum and Communion in the hand have become well-nigh universal.
Read whole post by Fr Hugh Somerville-Knapman OSB here.
Fr Hugh’s blog Dominus Mihi Adjutor. A monk’s-eye view of things.
Je souhaite engager une grande réflexion sur cette question, afin de remettre l’eucharistie au centre de notre vie. Je constate que beaucoup de nos liturgies deviennent des spectacles. Souvent, le prêtre ne célèbre plus l’amour du Christ à travers son sacrifice, mais une rencontre entre amis, un repas convivial, un moment fraternel. En cherchant à inventer des liturgies créatives ou festives, nous courons le risque d’un culte trop humain, à la hauteur de nos désirs et des modes du moment. Peu à peu, les fidèles s’éloignent de ce qui nous donne la Vie. Pour les chrétiens, l’eucharistie, c’est une question de vie ou de mort!
Article complet: